La confusione regna sovrana nel campo dell’alimentazione. I suggerimenti e gli studi si susseguono e si contraddicono a vicenda e i media ci mettono del loro, con titoloni sensazionali che spesso travisano completamente i temi affrontati, creando spesso allarmi immotivati e incentivando comportamenti alimentari poco equilibrati ed ossessivi.
Da molti anni le organizzazioni che si occupano di salute pubblica tentano di dare suggerimenti relativi a un sano comportamento alimentare, in forma semplice e facilmente applicabile: piramidi, decaloghi, regole basate sul colore, sulla frequenza e così via. Ben scarso il successo, se si consultano le ultime statistiche relative a obesità e problemi legati all’alimentazione, dal diabete all’ipertensione.
Una forma particolarmente interessante e di facile utilizzo è “Il Piatto della Salute“, proposto qualche anno fa dal Dipartimento della Salute USA e recentemente rivisitato dalla Harvard School of Public Health. [1]
Si tratta di una rappresentazione iconica di un piatto tipo, con indicazioni semplici e facili da memorizzare relative ad una alimentazione equilibrata in ogni singola occasione.
Nel piatto della salute hanno ampio spazio verdura e frutta, che ne occupano la metà, colorate e di stagione e, magari, anche di produzione locale. Un quarto del piatto dovrebbe essere occupato da cereali integrali, di diverso tipo (frumento, riso, farro, orzo, avena) con l’importante invito ad evitare prodotti raffinati come farine bianche o riso brillato. L’altro quarto del piatto va riempito con cibi ricchi di proteine, prediligendo quelle più salutari come pesce, legumi, carni bianche e semi (nocciole, mandorle, noci). Da moderare l’uso di carni rosse e di formaggi, da controllare con attenzione quello di carni conservate o lavorate.
I grassi da utilizzare sono soprattutto l’olio d’oliva, con riduzione dell’uso di burro, piccole quantità a crudo, e una completa eliminazione dei grassi trans presenti in margarine e prodotti industriali.
Il consumo di acqua è importante e può essere accompagnato da quello di tè o caffè, poco o niente zuccherati. Si consigliano una o due porzioni di latte o yogurt al giorno e non più di un bicchiere di succo di frutta, a cui comunque andrebbe preferita della frutta fresca. Sono assolutamente da evitare tutte le bevande industriali ricche di zuccheri.
Importante l’indicazione relativa ad una attività fisica costante, troppe volte sottovalutata e trascurata.
Non si parla di alcol, ma visti i problemi, ben documentati, connessi al consumo eccessivo, è evidente che deve essere episodico e orientato soprattutto verso bevande come il vino rosso, che qualche piccolo vantaggio per la salute comunque lo ha.
È un tentativo interessante, facile da leggere e soprattutto molto semplice da applicare a tavola.
Prendete, leggete e scaricatevi la versione da stampare dal link che trovate qui sotto.
Buon Appetito.